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Spoleto, città antichissima, sorge ai piedi del Monteluco, luogo di antichi eremi.
Spoleto
Spoleto, città antichissima, sorge ai piedi del Monteluco, luogo di antichi eremi.
Fu un florido municipio romano i cui segni sono ancora evidenti nell'Arco di Druso e Germanico (23 d.C.), nel Teatro Romano (I sec. d.C.) e nella Casa Romana.
Dal IV secolo divenne sede episcopale sviluppando una solida organizzazione ecclesiastica.
La città svolse poi un ruolo politico fondamentale: con l'arrivo dei Longobardi in Italia Spoleto divenne la capitale del Ducato Longobardo (di Spoleto appunto) posto sotto il controllo del duca Faroaldo.
Il Ducato sopravvisse a lungo dopo la caduta del Regno longobardo (774), passando sotto il controllo dei Franchi prima e della nobiltà pontificia poi, fino al 1198.
Insieme al Ducato di Benevento costituiva la Langobardia Minor.
In epoca successiva Spoleto fu annesso allo Stato Pontificio, divenendone poi una provincia.

Nel XIV secolo, Papa Innocenzo VI fece edificare un sistema di fortificazioni per rafforzare militarmente e rendere più evidente l'autorità della Chiesa nei territori dell'Italia centrale, in vista dell'ormai imminente ritorno della sede pontificia a Roma dopo i settanta anni circa di permanenza ad Avignone.
Il principale baluardo di tale sistema di fortificazioni fu rappresentato dalla Rocca di Spoleto, eretta fra il 1363 e il 1367 per opera dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz, sotto la direzione dell'architetto eugubino Matteo Gattaponi.
Quest'ultimo progettò sapientemente un edificio che potesse essere nel contempo una solida e imponente fortezza, ma anche un’elegante e confortevole residenza, a tale scopo fu infatti utilizzata da molti ospiti illustri.

L'ultimo periodo di grande prestigio si ebbe quando Spoleto divenne capoluogo del dipartimento del Trasimeno, da Rieti a Perugia, tra il 1808 e il 1815, durante l'Impero Napoleonico.

Nel secondo dopoguerra la crisi delle miniere di lignite e la crisi delle produzioni agricole scaturì la migrazione della popolazione italiana all’estero.
Per riemergere dalla crisi e per riscattare l’importanza culturale di una città come Spoleto, si iniziò a dare vita a importanti manifestazioni culturali che ne permisero lo sviluppo e conferirono e conferiscono ancora oggi prestigio alla città.
Nel 1947 fu fondato il Teatro Lirico Sperimentale, nel 1952 fu inaugurato il Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo e nel 1958 si svolse la prima edizione del Festival dei Due Mondi.
Grazie a questi eventi la città si è conquistata un ruolo d’importanza internazionale nel mondo artistico e culturale e le attività connesse hanno assunto un ruolo primario nell'economia locale.
10 LUOGHI DA NON PERDERE A SPOLETO:
Monteluco
Monteluco racchiude in sé millenni di storia religiosa, le sue peculiarità geografiche, dalla ricchezza del manto boschivo alla diffusa presenza delle acque alla natura stessa del suolo, l'hanno eletta a spazio privilegiato per la vita di preghiera e meditazione.
Reso inviolabile in epoca pagana dalla Lex Spoletina, il bosco di Monteluco diventa sede, a partire dal V secolo, di uno dei più vasti movimenti eremitici del tempo la cui nascita è da porre in relazione con la figura di sant’Isacco, giunto dalla Siria. Il suo esempio è seguito da numerosi monaci e presto la montagna diventa sede di uno sterminato monastero in cui si conduce vita isolata in celle o grotte scavate nella roccia.
A Monteluco fiorisce l’abbazia di San Giuliano, prima punto di riferimento della vasta colonia eremitica, poi trasformata in congregazione, e successivamente avviata ad un inesorabile processo di laicizzazione.
Anche san Francesco, secondo la tradizione dell’Ordine, fonda nel 1218 un primitivo cenacolo sul Monteluco, secondo in ordine di tempo a quello cittadino di Sant’Apollinare. E gli stessi francescani furono protagonisti degli ultimi sussulti di misticismo quando, sul finire del XVIII secolo, il beato Leopoldo da Gaiche tentò di scacciare le truppe francesi salite sul monte a piantare l’albero della libertà.

Monteluco racchiude in sé millenni di storia religiosa. Il nome della frazione deriva dal termine latino lucus, ossia Bosco sacro, a testimonianza dell'importanza religiosa di questo luogo sin dai tempi antichi. Il lucus era ritenuto dai romani dimora di divinità e di potenze sovrumane per lo più legate alla natura, tali boschi erano di norma forniti di un altare celebrativo, come nel caso di Monteluco.
All'ingresso del bosco fu posta in epoca romana la cosiddetta Lex spoletina (attualmente la copia originale è esposta al Museo Archeologico Nazionale di Spoleto), primo esempio di norma forestale composta da iscrizioni in latino arcaico incise su pietra, risalenti al tardo III secolo a.C., che stabiliscono le pene per la profanazione del Bosco sacro dedicato a Giove.

Intorno al V secolo Monteluco diventa sede di uno dei più vasti movimenti eremitici del tempo: un gruppo di monaci anacoreti orientali (tra cui San Giuliano †302) guidati da Sant'Isacco di Antiochia, divenuto poi Sant'Isacco di Monteluco, religioso di origine siriana, fondarono una colonia sul monte, abitando nelle grotte e vietando l'accesso alle donne.

Successivamente viene eretta a Monteluco l’abbazia di San Giuliano, primo punto centrale di riferimento della vasta colonia eremitica, poi trasformata in congregazione.

Anche san Francesco, secondo la tradizione dell’Ordine, fonda a Monteluco nel 1218 la cappella di Santa Caterina, un primitivo cenacolo ai limiti del Bosco sacro.

Nel 1788 il cenacolo di San Francesco venne scelto da Leopoldo da Gaiche come ritiro spirituale di stretta osservanza e fu solennemente inaugurato il 1º novembre. Venne poi soppresso dalle truppe napoleoniche nel 1809; lo stesso Fra Leopoldo tentò di scacciare le truppe francesi salite sul monte a piantare l'albero della libertà.

Con l'occupazione napoleonica finì l'isolamento e da allora l'accesso è aperto a tutti.

Nel 1556 anche l'artista Michelangelo soggiornò brevemente in quei luoghi per ritemprarsi.

LA NATURA

La Montagna Spoletina, di cui Monteluco costituisce l'estremità settentrionale a 780 m s.l.m, è una dorsale calcarea allungata da nord a sud, estesa circa 7.000 ettari, compresa tra la Strada Statale Flaminia e la Valle del Nera. L'area è occupata in massima parte da boschi di caducifoglie e di sclerofille sempreverdi: formazioni di carpino nero e orniello, querceti di roverella, castagneti, qualche nucleo di faggio alle quote più elevate, pinete a pino d'Aleppo e leccete. Tra queste ultime spicca quella secolare di Monteluco. La composizione dei boschi è molto varia; oltre alle specie arboree dominanti compaiono aceri, cerri, carpini bianchi, noccioli, meli e ciliegi selvatici, sorbi, maggiociondoli, corbezzoli e tanti arbusti come viburno, fillirea, alaterno, erica multiflora, corniolo, sanguinello, biancospino, evonimo, ginepro, ginestra odorosa e rovo. In alcune stazioni sono presenti i rari tasso e agrifoglio. Su alcuni versanti assolati sono presenti gli oliveti e intorno ai piccoli insediamenti, anche in montagna, si trovano seminativi e prati. La fauna della Montagna Spoletina è ricca e diversificata, con almeno 134 specie di vertebrati presenti: 10 di anfibi, 10 di rettili, 89 di uccelli nidificanti e/o svernanti (i nidificanti sono 79) e 25 di mammiferi. Il 37% di questi animali sono considerati di grande pregio scientifico e conservazionistico, perché rari e/o minacciati spesso anche a livello nazionale ed europeo.

L'importanza delle caratteristiche ambientali di Monteluco e di tutta la Montagna Spoletina è sancita fra l'altro dall'individuazione, ai sensi delle direttive CEE e del Progetto Bioitaly, del 'sito di interesse comunitario' (SIC) Monteluco di Spoleto e della 'zona di protezione speciale' (ZPS) Bassa Valnerina: Monte Fionchi Cascata delle Marmore.

Monteluco rientra anche nei “Siti Natura 2000” del comune di Spoleto, il quale ha lo scopo di catalogare il ricco patrimonio naturale del Comune di Spoleto.
10 LUOGHI DA NON PERDERE A SPOLETO:
Il Bosco sacro di Monteluco
è caratterizzato dalla presenza del leccio sempreverde, una pianta abbastanza rara in luoghi così distanti dal mare o dai laghi.
La croce metallica
in cima al monte, vicino alle antenne, è uno dei simboli distintivi di Spoleto, soprattutto di notte quando viene illuminata. Può essere raggiunta alla base percorrendo un breve sentiero che parte da uno degli ultimi tornanti della strada per Monteluco
La grotta di Sant'Antonio da Padova
raggiungibile attraverso il percorso pedonale che si snoda nel bosco alle spalle del santuario francescano
La grotta di Francesco Beccaria
Franciscus de Papia, cioè Francesco da Pavia, al secolo Antonio Beccaria. Nacque tra 1413 e 1418, morto, secondo la tradizione il 16 agosto del  1454.
Fu colto dalla peste durante un'epidemia che devastava l'Umbria, ne morì ma per sua intercessione, la regione fu liberata dal morbo.  Nel 1640 le sue spoglie furono esposte nella chiesa di S. Francesco di Monteluco.
Il Santuario di San Francesco
o Eremo francescano (1218) è stato più volte ampliato fra il XV e il XVIII secolo, ma conserva il pozzo, la cappellina-oratorio e sette piccole celle; all'interno della cappellina sono conservate le spoglie del beato Leopoldo da Gaiche e altre sue reliquie. Regolarmente vengono celebrate sante messe e cerimonie. Ospita i giovani che aspirano ad entrare nell'Ordine dei Frati Minori, che qui svolgono l'anno di probandato.
Il Belvedere
dove su lapide è riportata la citazione di San Francesco che, osservando dall'alto il mosaico di campi coltivati della Valle Spoletana, esclamò: « Nil iucundius vidi valle mea spoletana - (Non ho visto niente di più giocondo della mia valle Spoletana)
Riproduzione della Lex Luci Spoletina
primo esempio di norma forestale di origine romana incisa su un cippo lapideo. Le due iscrizioni originarie incise su cippi parallelepipedi furono entrambe scoperte da Giuseppe Sordini, archeologo spoletino (1853-1914), nel 1876 e nel 1913, attualmente sono conservate nel Museo Archeologico di Spoleto.
Il piccolo Cimitero di Monteluco
nel quale è sepolto un illustre artista, pittore, illustratore e scenografo italiano, Domenico Gnoli (1933-1970).
Giro dei condotti
è un sentiero pedonale che parte dal Fortilizio dei Mulini, costeggia le ripide pendici del Monteluco a quota 440 m e con andamento pianeggiante raggiunge l'ex monastero di Santa Maria inter Angelos (localmente detti Le Palazze), per poi ridiscendere nella parte bassa della città di Spoleto; oppure, deviando dopo il ponte Sanguineto, è possibile raggiungere la cima del monte e proseguire per la Valnerina. La denominazione deriva dal fatto che il suo percorso ricalca quello delle vecchie condutture dell'antico acquedotto di Cortaccione dirette al Ponte delle Torri.
Abbazia di San Giuliano (XII secolo)
romanica, eretta su resti risalente al V secolo. L'interno è a tre navate, con absidi semicircolari ed una cripta, ed è ornato da dipinti risalenti al 1400.
Il Cammino di San Francesco
Monteluco rientra a pieno titolo tra le tappe del Cammino di San Francesco, un viaggio senza tempo attraverso gli eremi, i santuari, le antiche foreste e le città medievali che ispirarono l'amore del Santo d'Assisi per la natura e per tutte le sue creature.
Nel 1218, infatti, il Santo ottenne dai monaci eremiti del Monteluco la cappella di Santa Caterina, dove oggi sorge il Santuario Francescano sulla vetta dell'omonimo monte, circondato e quasi nascosto da una folta boscaglia di antichi lecci.
La chiesa, dedicata a san Francesco e a santa Caterina, conserva ancora le minuscole cellette e la pietra utilizzata dal santo come giaciglio. Nel ‘bosco sacro’ è ancora possibile visitare le grotte dove hanno soggiornato alcuni santi.
Molti religiosi si ritirarono sul monte per vivere più spiritualmente la Regola: in modo particolare il beato Francesco da Pavia, che qui morì il 16 agosto 1454; il beato Egidio d'Assisi, il beato Paoluccio Trinci, San Bernardino da Siena, San Bonaventura, Sant'Antonio di Padova. L'arcivescovo di Spoleto Giovanni Maria Mastai-Ferretti, futuro Papa Pio IX, fece parte della fraternità del Terz'Ordine Francescano di Monteluco.

Il Santuario è aperto tutto l'anno (9.00/12.00 - 15.00/18.00).

LA VIA DI FRANCESCO:

La Via di Francesco è un itinerario a piedi, in bicicletta e a cavallo che collega tra loro alcuni luoghi che testimoniano della vita e della predicazione del Santo di Assisi; un cammino di pellegrinaggio, che intende riproporre l'esperienza francescana nelle terre che il Poverello ha calcato nelle sue itineranze.
Proprio nell'aderenza alla storia di Francesco la Via trova la sua plausibilità e il suo fascino: i paesaggi sui quali l'occhio del pellegrino si posa sono i medesimi che hanno rallegrato il cuore semplice di Francesco; le località di tappa conservano la memoria delle sue parole e delle sue gesta.

L'Umbria è rimasta, nonostante tutto, la terra di Francesco, nutrita di una spiritualità che parla di amore per le piccole cose, di rispetto e gratitudine per il creato, di accoglienza generosa dell'altro, chiunque egli sia.
Camminare lungo la Via di Francesco, costituisce un autentico cammino dello spirito, che viene incontro al desiderio dell'uomo, anche dell'uomo d'oggi, di ricercare nelle profondità di se stesso il senso della propria esistenza.
La figura di Francesco, che giganteggia in Assisi, meta del cammino, accompagna in realtà per tutto il percorso, parlando alla mente e al cuore del viandante della possibilità di condurre la vita quotidiana in piena armonia con il mondo, con l'uomo e con Dio.
È un'arte di vivere preziosa, che è il più autentico frutto del cammino verso Assisi: un regalo che l'Umbria di Francesco è capace di fare al pellegrino, come ad ogni persona che le si accosti con l'animo aperto.

INDICAZIONI PER IL CAMMINO DI SAN FRANCESCO ATTRAVERSO MONTELUCO:
Via di Francesco - Via del Sud da Roma ad Assisi
Tappa 10 - Da Ceselli a Spoleto

Da Ceselli a Spoleto, in salita passando dall'Eremo di Monteluco e camminando nel Bosco Sacro.
Una tappa impegnativa di 17 km tra le più belle della Via di San Francesco.
Dalla stretta e verde Valle del Fiume Nera si passa alla soleggiata valle spoletana, per raggiungere Spoleto, città d’arte con la sua magnifica cattedrale, dove è conservata la lettera autografa di Francesco d'Assisi.
Si parte da Ceselli e dopo aver attraversato la Valle di Pontuglia, inizia una lunga e impegnativa ascensione che in circa 8 km porterà al Valico di Castelmonte. In alcuni tratti la pendenza è rilevante e bisogna sempre procedere con passo lento e costante, godendo della bellezza dei boschi e degli splendidi scorci sulla Valle del Nera.
Si attraversano i vicoli del paese fantasma di Sensati.
L’arrivo nel Bosco Sacro di Monteluco, dove è l’Eremo di San Francesco, è un’anticipazione della gioia dell’arrivo ad Assisi. Il luogo è talmente carico di suggestione che merita una pausa di riflessione, e una visita alle scabre cellette del convento. Da qui fino a Spoleto si procede in discesa.
Il cammino è costellato di graziose edicole e di numerosi eremi, in origine abitati da anacoreti siriani: l'Eremo di San Girolamo, l'Eremo delle Grazie, la Chiesa di San Paolo Protoeremita. La discesa è a tratti ripida su grossi gradoni.
Al termine si giunge al Ponte delle Torri, che unisce la città al suo bosco, e si ha quasi un senso di vertigine nell'attraversarlo.
Giunti ai piedi della Rocca Albornoziana, in pochi passi si raggiunge la Cattedrale di Spoleto, con la sua magnifica facciata, qui si conserva una delle rarissime lettere autografe di San Francesco.
La città, già capitale del Ducato Longobardo, merita una visita per il ricchissimo patrimonio di arte e di monumenti.

MAPPA DEL PERCORSO
Eventi
Festival dei Due Mondi
Il Festival dei Due Mondi, conosciuto anche col nome di Spoleto Festival, è una manifestazione internazionale di musica, arte, cultura e spettacolo che si svolge annualmente nella città di Spoleto, dal 1958.
Fondatore del Festival dei Due Mondi di Spoleto è il maestro compositore Gian Carlo Menotti (scomparso nel 2007), che istituì la manifestazione nel 1958. Dalla metà degli anni novanta e fino al 2007, direttore artistico è stato il figlio Francis Menotti. Prima di lui si ricordano le direzioni di Romolo Valli e di Raffaello De Banfield. Attuale direttore artistico è il maestro Giorgio Ferrara.

Menotti scelse Spoleto come sede del festival per vari motivi: dimensione di un centro storico raccolto (a misura d'uomo), la presenza dei due teatri all'italiana, la scoperta di un teatro romano e soprattutto la presenza di piazza Duomo, architettonicamente un teatro all'aperto silenzioso ed immutato nel tempo.

Gli artisti e personaggi che vi hanno preso parte appartengono al settore della prosa, della lirica, della danza, dell'arte marionettistica, dell'arte oratoria, della musica, del cinema e della pittura. Negli anni ottanta è stata istituita anche la rassegna medico-scientifica Spoletoscienza, ai quali congressi prendono parte scienziati e ricercatori.

Agli inizi del decennio 2000 vanno maturando degli attriti interni alla gestione finanziaria ed amministrativa.

Il 29 giugno 2007 prese il via la cinquantesima edizione del Festival, la prima senza la presenza del fondatore Gian Carlo Menotti, scomparso pochi mesi prima: per l'occasione venne riportata in scena la sua opera 'Maria Golovin'.

Nell'autunno 2007 il ministro dei beni culturali in carica Francesco Rutelli, chiamato in causa a trovare soluzione agli annosi attriti interni della gestione della macchina del festival, assegna a Giorgio Ferrara l'incarico di rilanciare l'evento e lo nomina direttore artistico.

Periodo: Giugno-Luglio
Organizzazione: Fondazione Festival dei Due Mondi
Sito Web: http://www.festivaldispoleto.com/
Settimana Internazionale della Danza
L’unico evento italiano a far parte dell’International Federation Ballet Competition e che da ben 16 anni porta nella Città dei due Mondi un totale di 7mila giovani danzatori. Sotto la Direzione Generale di Paolo Boncompagni, la Direzione Artistica di Irina Kashkova e la Presidenza Onoraria di Alberto Testa, l’International Dance Competition Spoleto è divenuto l’evento coreutico imperdibile al quale, ad ogni inizio primavera, partecipano, provenienti da ogni parte del mondo, giovani danzatori alla ricerca dell’eccellenza. Un evento che si conferma essere tra i grandi, unici ed inimitabili appuntamenti importantissimi per la formazione di tutti coloro che si affacciano alla carriera nell’arte tersicorea.

Periodo: Marzo-Aprile
Organizzazione: Associazione Culturale EventArt

Sito Web: www.settimanainternazionaledelladanza.it
Spoleto a Colori
Il COLORmob è una festa divertente e indimenticabile. L’evento nasce per incoraggiare e promuovere l’uguaglianza e la tolleranza avvicinando le persone tra loro attraverso l’allegria.
Ciò che lo rende speciale è l’esplosione di colori che investono i partecipanti all’evento: le persone si dipingono con diversi colori e lanciano nell’aria polveri colorate per esprimere la propria libertà e dare colore alla routine quotidiana. Purtroppo l’ineguaglianza è ancora enormemente diffusa in molte parti del mondo, Spoleto a colori è un evento che tenta di combattere tali ingiustizie, permettendo di fare un passo indietro alla vita di tutti i giorni per lasciare spazio alla pace e all’armonia, insieme.

Periodo: Aprile-Maggio
Organizzazione: Associazione Spoleto a colori

Sito Web: www.spoletoacolori.com
Settimana dello studio sul medioevo
La Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo di Spoleto ha rappresentato e continua a rappresentare nell'ambito della ricerca medievistica mondiale un fattore fortemente innovativo, un'occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello; è, in sostanza, non solo una nobile istituzione culturale che stampa libri sul medioevo, ma anche una straordinaria impresa scientifica conosciuta in tutto il mondo. Il Centro italiano di Studi sull'alto medioevo di Spoleto è stato fondato il 7 giugno 1952 per iniziativa del prof. Giuseppe Ermini rettore dell'Università di Perugia poi ministro della Pubblica Istruzione. Istituito nel 1957 con personalità giuridica di diritto pubblico con apposita legge, il CISAM è oggi, per effetto del D.L. 29 ottobre n. 419, Fondazione con personalità giuridica di diritto privato.

Tra le varie finalità statutarie della Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo l'attività convegnistica è la più importante e significativa.

Le settimane di studio che si svolgono a Spoleto dal giovedì di Pasqua al mercoledì successivo e i congressi nazionali e internazionali che sono organizzati in luoghi particolarmente adatti per richiami storici e artistici si caratterizzano da sempre nella storiografia medievistica come l'espressione del vero confronto scientifico e delle diversità di interessi e di impostazioni metodologiche.

Periodo: Marzo- Aprile
Organizzazione: Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo

Sito Web: www.cisam.org
Festival Pianistico di Spoleto
Periodo: Maggio
Organizzazione: Associazione Culturale Musici Artis Umbria

Sito Web: www.festivalpianisticodispoleto.com
Stagione concertistica dell'associazione culturale 'L'Orfeo' di Spoleto
Periodo: Aprile-Dicembre
Organizzazione: Associazione Culturale L'Orfeo

Sito Web: www.orfeoweb.com
La MaMa Spoleto Open
La MaMa SPOLETO OPEN, è un evento a cura de La MaMa Umbria International, residenza artistica, centro studi e produzione fondata da Ellen Stewart (già fondatrice e direttrice artistica del Teatro La MaMa E.T.C. di New York) a Spoleto nel 1990.  La manifestazione, realizzata in collaborazione con il Festival dei 2Mondi, il Comune di Spoleto, e numerose associazioni locali e di partner internazionali, vuole stimolare la città ad aprirsi ed animarsi, creando un’atmosfera di curiosità e fermento per dare sostegno e visibilità a realtà emergenti nel panorama artistico italiano ed internazionale.

Periodo: Giugno-Settembre
Organizzazione: La MaMa Spoleto Open

Sito Web: www.lamamaspoletopen.net
Strumenti & Musica Festival
Strumenti&Musica Festival è una manifestazione che si articola in una serie di proposte musicali dall’elevato valore culturale.
In particolare, l’Associazione Italian Accordion Culture, facente parte della Confédération Internationale des Accordéonistes (CIA) membro dell’Unesco, è l’ente predisposto alla selezione dei più bravi fisarmonicisti Italiani.
Ai vincitori, selezionati da una giuria Internazionale composta da docenti, concertisti e compositori, viene data la possibilità di partecipare alle finali mondiali che si assegnano annualmente nelle varie tappe intercontinentali.
Il concorso si arricchisce anche della presenza di candidati provenienti da tutto il mondo che contribuiscono, con bravura e professionalità, a valorizzare questa grande kermesse.
La città di Spoleto, già sede di grandi eventi, si presta inoltre grazie ai suoi splendidi palazzi e ai bellissimi teatri, ai suggestivi concerti proposti dai musicisti più famosi che annualmente partecipano alla manifestazione.

Periodo: Novembre
Organizzazione: Associazione Culturale Italian Accordion Culture

Periodo: Aprile-Dicembre
Organizzazione: Associazione Culturale L'Orfeo

Sito Web: www.strumentiemusica.com
Spoleto Tipica
Mostra mercato di prodotti tipici locali che si svolge nel centro cittadino di Spoleto.

Periodo: Settembre
Organizzazione: Comune di Spoleto
Stagione Teatrale del teatro lirico sperimentale di Spoleto 'A. Belli'
Periodo: Settembre-Ottobre
Organizzazione: Istituzione Teatro Lirico Sperimentale A. Belli di Spoleto

Sito Web: www.tls-belli.it
Frantoi Aperti
Frantoi Aperti è una manifestazione diffusa in tutta la regione Umbria che prevede dei weekend in campagna, per visitare l’Umbria minore, quella dei borghi medievali, dei Frantoi, degli agriturismi, dei piccoli Musei.
È un’occasione per partecipare a concerti di musica tradizionale nelle piazze, per far partecipare bambini e adulti a giochi popolari, per imparare a scoprire e riconoscere il sapore vero dell’ Olio Extravergine di oliva Dop Umbria ed altri prodotti della terra umbra, per fare passeggiate tra gli ulivi passando per castelli, abbazie, luoghi di Francesco, aziende agricole, frantoi, ulivi secolari, assistere a rievocazioni popolari, alla ricerca del tartufo.
È poi una buona occasione per riportarvi a casa un po’ di Umbria, acquistando una scorta di Olio Extravergine di Oliva Dop Umbria di qualità.

Periodo: Novembre-Dicembre
Organizzazione: Strada Olio Dop Umbria/Comune di Spoleto

Sito Web: www.frantoiaperti.net
Teatro Famiglia
Periodo: Dicembre-Marzo
Organizzazione: Comune di Spoleto

Sito Web: Sito Web: http://www.comunespoleto.gov.it/teatro-famiglia/
”Il paradiso ritrovato”
Sono stato in questo Hotel da ragazzino e sono ritornato dopo trent'anni con la mia famiglia. Ho ritrovato lo stesso clima di cordialità e professionalità. Abbiamo trascorso 10 giorni di relax totale coccolati da tutto lo staff. Location stupenda e cucina ottima. Speriamo di potere ritornare.
Antonino M. Tripadvisor
”Relax immersi nella natura”
Personale estremamente gentile e disponibile. Struttura pulita, ordinata e ben organizzata. La struttura si trova immersa in uno splendido boschetto, in un atmosfera magica e rilassante. La cucina presso il ristorante interno è ottima e di qualità.
Debora Booking.com
”Professionalità e semplicità”
Weekend in moto, posto tranquillo,ottimo punto di partenza per visitare la meravigliosa Umbria. Gentilezza, semplicità , molta sostanza e pochi fronzoli.Se in futuro tornerò nei paraggi, hotel assolutamente da tornarci.
Mambo61 Tripadvisor